Il terreno di Gribbio in Leventina ha richiesto delle capacità orientistiche scandinave. Berna/Soletta ha ripetuto la vittoria dell’anno scorso. Al secondo posto si sono issati gli Argoviesi e il podio è stato completato dalla squadra della selezione romanda.

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I "Soubäre" del canton Berna e Soletta hanno ripetuto la vittoria alla Jugendcup: come l’anno scorso anche quest’anno sono loro i vincitori. La gara individuale a Gribbio è stata una gara di resistenza per tutte le categorie. Sia per le D18/D20 come per gli H18/H20 i percorsi erano uguali. I tempi corrispondevano ad una gara long. I ragazzi avevano infatti un percorso di 8.6 km e poco meno di 500 m di salita in un terreno di difficile percorrenza e con notevoli difficoltà tecniche che assomigliava quasi ad un terreno scandinavo. Per molti 18enni era quasi al limite, e praticamente nessuno è uscito senza commettere errori in questo terreno molto ripido e sassoso.

E’ mancato poco per la sorpresa: gli Argoviesi per pochissimo non hanno superato i rivali di BE/SO. Alla fine mancavano solo 6 punti. Il giorno prima i Soubären hanno vinto la staffetta maschile e le ragazze sono salite sul secondo scalino del podio. Invece nella gara individuale non sono stati eccellenti, ma hanno perso solo 2 punti del loro vantaggio del giorno precedente. Ineccepibile la prestazione di Fabian Aebersold (H18), che è stata l’unica vittoria di giornata per i Bernesi. La selezione romanda ha sfruttato la buona posizione dopo la staffetta e ha difeso il terzo posto con buoni risultati individuali.18 JC Einzel AG

La squadra zurighese ha combattuto strenuamente il secondo giorno. Il giorno prima le loro ragazze stavano già festeggiando la vittoria in staffetta, poi l’ultima frazionista è stata squalificata per una punzonatura errata. Questo ha portato molto lontano in classifica tutta la squadra. Forse così la pressione era meno forte e sono riusciti ad ottenere buoni piazzamenti nella gara individuale, risultando alla fine la squadra con il miglior punteggio nella gara individuale. Ottenendo dei risultati così buoni hanno aiutato indirettamente i Soubären. Sono così risultati sesti alla fine a un solo punto dai Ticinesi e a due dalla squadra della Svizzera Orientale che è arrivata quarta.

La SCOM Mendrisio ha organizzato durante questo fine-settimana due gare perfette e pure un’ottima cena per 250 affamatissimi giovani, riuscendo come società ad organizzare tutta la manifestazione da sola. Come tutti gli anni le squadre si sono presentate con dei travestimenti e motti originalissimi. Eccovi alcune informazioni sul tema:

BE/SO: "Wir schaffen den Rest alleine" (da ora in poi ce la faremo da soli): alludendo alla partenza del capo allenatore Beat Roth. I Soubären hanno inscenato un funerale con tanto di bara e lapide, sulla quale c’erano tutti i nomi degli ex-allenatori che hanno lavorato nel periodo di Beat Roth.
AG: "Vicki il vichingo" (in ted. Luki und die starken Männer): Per onorare il proprio allenatore Luki Frei tutta la squadra si è vestita da vichingo.
ZH/SH: "Z" = Zebra dello zoo di Zurigo con Zorro: tutta la squadra era vestita da una Zebra-Zorro.

ZS/GR: "Mir putzed euch wäg" (vi sciacquiamo via): la squadra della Svizzera centrale e i Grigionesi erano un’équipe di impiegati di una ditta di pulizia con tanto di spazzolini da WC e detersivi.
Svizzera romanda: "We are the chosen one": I Romandi sono arrivati come maghi della saga di Harry Potter.

Nordwestschweiz: "Mir röschte euch #fitmitfett" (vi arrostiamo) : sono arrivati vestiti e con tutta l’attrezzatura di cuochi.
Ticino: "Welcome Home", i Ticinesi hanno allestito un bel salottino di casa con tanto di televisore e giravano vestiti con pigiami e accappatoio. 
Nordostschweiz: "Wo sind eure Eier?" (dove sono le vostre uova – con allusione linguistica), era il motto provocatorio della squadra della Svizzera Orientale. Erano tutti vestiti da coniglietti con due enormi galletti.

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I Soubären (BE/SO) si sono portati a casa come trofeo per la vittoria una forma di formaggio dell’Alpe Piota intera, gli Argoviesi e i Romandi mezza forma ciascuna.

(Testo: Yann Schlegel/Foto: Martin Gygax)

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