olwm14_medaillen_schweiz.jpg
 I medagliati svizzeri ai Mondiali 2014

woc14_silberspurt.jpg
Lo sprint per l'argento fra Kyburz e Gueorgiou

 wm14_staffel_hubmann_daniel.jpg
Daniel Hubmann ad un punto in una grotta

wm14_staffel_frauen_judith_wyder.jpg
Judith Wyder

Chiusura in fanfara per la squadra svizzera ai Mondiali italiani: un oro e un argento nelle staffette finali. In campo femminile straordinaria prestazione di Giuditta Wyder, che con Sara Lüscher e Sabine Hauswirth ha conquistato il titolo. L’ultimo staffettista maschile Matthias Kyburz ha dal canto suo assicurato l’argento alla Svizzera, battendo allo sprint il campione mondiale long Thierry Gueorgiou.


Disputata a Campomulo nello stesso ostico e tecnico terreno della middle, la staffetta ha permesso alla Svizzera di oltrepassare l’obiettivo fissato di 6 medaglie: con 8 podii la nostra nazionale è chiaramente prima nel medagliere. Solo una volta nella storia, con Simone Niggli in squadra, la Svizzera aveva conquistato più medaglie. Figura di punta di questi Mondiali, Giuditta Wyder, già 3 volte campionessa europea in Portogallo, ha confermato la sua classe, conqistando 3 ori e un bronzo.

Vincente la stragegia adottata dalle due staffette svizzere: gare controllate e tanta pazienza. E infatti nessuno ha commesso errori madornali, come è stato il caso per qualche altra nazione, quale la Finlandia, che conclude il Mondiale senza medaglie.

Disputata in apertura, la staffetta femminile vedeva Sara Lüscher in prima tratta, che confermava il suo stato di grazia, concludendo la gara in testa. Solo piccolo errore al 12, quando era un po’ troppo a sinistra, come hanno potuto vedere gli spettatori sul grande schermo. Ma attraversando una stradina, già attraversata la vigilia, si ritrovava e puntava decisa verso il traguardo: “Il risultato della middle mi ha dato tanta fiducia” e le permetteva di lanciare sulla seconda tratta, con 31 secondi di margine, Sabine Hauswirth. “Era un po’ strano di ritrovarmi sola nel bosco, in testa” commenta la zurighese. Un’incertezza al quarto, e qualche errorino nella parte finale non le permettevano di mantenere la posizione di testa, concludendo terza a 2:17 dalla campionessa mondiale svedese Billstam.

Ma la curva sud ticinese, presente in massa sulla linea d’arrivo, sapeva che Giuditta Wyder era in grandissima forma. Partiva velocissima e passava rapidamente in testa approfittando di qualche errore di svedesi e danesi. Ma i capovolgimenti di fronte erano continui, e al passaggio dall’arena erano di nuovo le scandinave a condurre. “Ho visto davanti a me Alexandersson e il distacco diminuiva; una volta assieme a lei e Maja Alm, ho visto che ero più forte fisicamente. Sono stata paziente ed ero fiduciosa che avrei avuto la meglio anche allo sprint”.

Nel giro finale staccava la svedese; la danese, che aveva fatto una scelta completamente diversa, si ritrovava al quartultimo punto con la svizzera. Ma quest’ultima manteneva la calma, piazzando lo spunto finale prima dell’ultimo punto e conquistando una magnifica vittoria per il terzetto svizzero, per la gioia del foltissimo pubblico rossocrociato presente.

Gli uomini partivano qualche istante dopo l’arrivo delle donne, stimolati e fiduciosi in seguito alla vittoria delle compagne. Fabian Hertner ha fatto buona parte della corsa in testa: “Ero nervoso, e alcuni punti erano veramente delicati; ma col passare del tempo ho visto che tutto funzionava per il meglio e anche il fatto che il francese Tranchand avesse nel finale la combinazione più corta non mi ha disturbato più di quel tanto”. Terminava la gara a 6 secondi dal leader francese, assieme allo svedese, lanciando Daniel Hubmann: “Qualche incertezza nei primi punti; ma ho messo molta pressione, sapevo che fisicamente ero a posto. E ho letto molto di più che alla middle”. Il turgoviese terminava in testa, con 49 secondi sugli inseguitori svedesi e francesi.

Matthias Kyburz sapeva che Gueorgiou aveva il dente avvelenato per l’errore della vigilia che l’aveva privato del titolo. E al quinto punto i tre erano appaiati. Ma, colpevole una variante più lunga, Kyburz doveva lasciarli partire. Ma li rivedeva davanti e accelerava al massimo, praticamente senza più leggere, passando all’arena subito dietro il francese, mentre lo svedese aveva già preso un buon vantaggio. “Sull’ultima parte del percorso ho fatto una gara tattica, lasciando fare a Gueorgiou. Ho attaccato fra il penultimo e l’ultimo, staccando Thierry. E’ fantastico che finalmente siamo riusciti a conquistare la medaglia in staffetta. Un po’ di rammarico per essere partito in testa, finendo secondo. Ma oggi non potevo fare meglio, e sono molto soddisfatto.”

(Text Nicolas Russi, Fotos Rémy Steinegger)

Risultati

Campomulo/Gallio (ITA). Mondiali, staffetta

Uomini (2x6,1-6,2 km/275-285 m /18 punti , 1x6,7-6,9 km/310-315 m/16 punti ): 1. Svezia (Jonas Leandersson/Fredrik Johansson/Gustav Bergman) 1:56:49. 2. Svizzera (Fabian Hertner/Daniel Hubmann/Matthias Kyburz) 1:09. 3. Francia (Frédéric Tranchand/François Gonon/Thierry Gueorgiou) 1:14. 4. Norvegia 6:59. 5. Cechia 7:46. 6. Austria 8:19.

Donne (2x4,6-4,7 km/245-255 m /18 punti, 1x 4,9-5,1/250-265/16): 1. Svizzera (Sara Lüscher/Sabine Hauswirth/Judith Wyder) 1:51:21. 2. Danimarca (Emma Klingenberg/Ida Bobach/Maja Moeller Alm) 0:11. 3. Svezia (Helena Jansson/Annika Billstam/Tove Alexandersson) 2:35. 4. Mari Fasting (NOR) 4:24. 5. Minna Kauppi (FIN) 7:42. 6. Catherine Taylor (GBR) 15:10.


Medagliere

Svizzera 3/4/1
Svezia 2/2/2
Danimarca 1/3/2
Francia 1/-/1
Russia 1/-/1
Norvegia 1/-/1

Ucraina -/-/1