Spettacolare la penultima tappa della Swiss O Week ai piedi del Cervino: panorama su parecchi quattromila e terreno tecnico e unico nel suo genere.        

La tappa regina alla Trockenen Steg, all'ombra del Cervino e ai piedi del ghiacciaio del  Theodul a 2900 metri d'altezza, si è svolta con condizioni eccezionali. Senza una nuvola, sole a profusione e temperature piacevoli, malgrado l'altezza. Bene hanno fatto quindi gli organizzatori a invertire l'ordine delle tappe.

Nella parte orientale della cartina si correva in un terreno liberato da poco dai ghiacci e caratterizzato quindi da rocce piatte e ben levigate e sassoni depositati dal ghiacciaio. Nella parte occidentale  i concorrenti hanno trovato molte reintranzine, roccette, collinette e laghetti che hanno un po' facilitato il loro compito. L'interpretazione del terreno era infatti il compito piu' arduo per i concorrenti, facilitati dall'eccellente visibilità.  

L'altezza, e quindi la mancanza di ossigeno, ha sicuramente ostacolato l'uno o l'atro dei concorrenti non abituati all'aria fine delle montagne. Malo spettacolo offerto ha sicuramente fatto dimenticare a tutti le fatiche di questa tappa speciale.   

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Il Cervino, sfondo idelale que la quinta tappa della Swiss
O Week



Fra gli elite sono sempre gli stessi i dominatori: Daniel Hubmann vince la sua terza tappa, davanti a Baptiste Rollier, che ne ha vinte due. E sarà l'ultima tappa oggi a Sunegga a decidere chi dei due si imporrà in questa edizione della Swiss O Week. Già parecchio staccato al terzo posto il nordico  Mårten Boström den dritten Rang.

Nessuna sorpresa nemmeno in campo femminile: Simone Niggli di nuovo prima, per la quarta volta di seguito,  davanti a Sabine Hauswirth e Rahel Friedrich. Non si vede chi potrebbe strappare la vittoria finale alla fuoriclasse bernese.

Qualche problema tecnico alla discesa: le gondole fra Schwarzsee e Furi hanno fatto le bizze, provocando lunghe file d'attesa.

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Text Sonja Borner, Bilder Matthias Merkli